Recensione Anteprima: Rick R. Reed Cacciatore

Disponibile dal 17 febbraio QUI e QUI.

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Qualcuno definirebbe Caden DeSarro un cacciatore di uomini grassi. Gli piacciono i ragazzi con qualche chilo di troppo. Quando incontra Kevin Dodge nei bagni di un locale, non riesce a togliergli gli occhi di dosso, anche se non fa una bella figura. Secondo Caden, Kevin è fisicamente perfetto: un biondone barbuto con l’attrezzatura perfetta (si sono incontrati in bagno, non poteva non sbirciare!). Caden però si blocca e perde la sua occasione.
Quando s’imbatte di nuovo in Kevin quella notte, sul treno verso casa, pensa che il destino gli abbia offerto una seconda possibilità. Fa in modo di farsi invitare a casa di Kevin per un’avventura di una notte che si trasforma, invece, nel tipo di relazione che Caden ha sempre sognato.
Ma il vero amore non trova mai il suo compimento senza ostacoli e l’idillio di Kevin e Caden non fa eccezione. Quando Caden ritorna da un viaggio di qualche settimana, Kevin lo sorprende con un fisico nuovo e ‘migliorato’, che si addice benissimo agli ideali di Bobby, l’amico vanesio di Caden, ma non a quelli di Caden. Lui non sa più cosa fare e la sua esitazione è l’occasione che Bobby stava cercando. Perché quello non è più lo stesso Kevin di cui si è innamorato…, vero?

Sono contenta di essere riuscita ad arrivare fino alla fine, di non essermi fermata al senso di fastidio provato inizialmente nel leggere che Caden considerasse una cosa da psicoterapia il fatto di provare attrazione per i cicciottelli (lo dico da facente parte della suddetta categoria!)
Sembrava una lettura superficiale e spiccia della cosa, invece piacevolmente mi sono dovuta ricredere. infondo la storia non è altro che la fotografia nuda e cruda della condizione umana della solitudine.

Certo ognuno di noi ha dei canoni, ha delle preferenze, e vale il detto “non è bello ciò che è bello…” e quant’altro. Ma non esiste essere umano che alla fine non sogna semplicemente l’anima gemella, quello giusto!

….Caden si era svegliato poi un’altra volta, sentendo l’odore di bacon fritto e di caffè, accorgendosi di avere una fame da lupi. I due avevano fatto colazione insieme sul divano di Kevin, nudi, con uova e bacon, al suono del rumore metallico del radiatore che si accendeva.
Era stato tutto perfetto.

Ecco perchè mi sono piaciuti parecchio sia Caden, nella sua figaggine che però è anche qualcosa in più: una sorta di eleganza ed educazione ben amalgamati. E Kevin un’anima bella nascosta, eppure ben visibile per chi la sa vedere, dentro un corpo cicciottello.(Tra l’altro, ci tengo a dirlo, il giovanotto ha un bel gusto musicale anche!)
Ben costruita quella scintilla dei due che iniziano a frequentarsi, che cominciano a costruire qualcosa e che mettono quel “qualcosa” in pausa mentre la vita che accade. Abbastanza veritiera la spinta di Kevin a far sacrifici, a desiderare ed impegnarsi fortemente per migliorare il suo aspetto fisico per piacere a Caden.
 Magari 20 kg in sei settimane NO! Sul serio?… No, no e ancora no (sempre detto da me che sono in perenne lotta con un fisico significativo), ma ho apprezzato il fatto che Kevin mantenga la sua mente/autostima da grasso.

Alla fine della storia il primo pensiero che ho formulato è stato  che alla fine della fiera conta solo avere qualcuno da amare e che ti ama così come sei dentro e fuori. Perciò un 10 con lode a Kevin quando vive la sua piccola epifania del “ho fatto tutti questi sacrifici per piacere a lui certo…. ma l’ho fatto anche per me stesso”, che quando vive quel momento in cui sarebbe più facile mandare tutto a puttane non si abbatte, un passo in più per imparare ad amare se stesso!
Ed un 10 con lode a Caden quando ha la sua epifania nel rendersi conto del “chissenefrega di qualsiasi cosa… Kevin è speciale!”

* forse sono un pò spoilerosa … ma pazienza!*

E forse un 10  anche a Bobby, il cattivo delle favole. Bello bello bello fuori, ma vuoto dentro! In realtà anche lui è una persona infinitamente sola, che vuole l’amore e sogna il suo “per sempre felici e contenti… con tanto tanto cazzo”, che per ottenerlo “ruba”- o almeno ci prova – e mente spudoratamente. Lui si che avrebbe bisogno di una bella terapia per guarire dal troppo amore verso se stesso… Un troppo amore che alla fine è semplicemente l’espressione della sua pochezza d’animo…. che tristezza m’ha fatto, alla fine della storia, con tutta la sua bellezza, non è altro che un poveretto!

Insomma nonostante la mia titubanza iniziale è una storia che mi sento di consigliare!

Secondo il gioco di @anncleire pleaseanotherbook.tumblr.com ,il particolare da non dimenticare: una catenina con crocefisso

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