Josh Lanyon Una cosa pericolosa (Adrien English #2)

nullIn preda al blocco dello scrittore e frustrato dalla sua problematica relazione con Jake Riordan, fascinoso ma non ancora dichiaratamente gay detective della polizia di Los Angeles, il libraio e scrittore di gialli Adrien English decide di andare a trascorrere un po’ di tempo a nord, nella tenuta lasciatagli dalla nonna materna, dove trova un cadavere ad attenderlo nel vialetto d’ingresso. All’arrivo dello sceriffo, però, il corpo è scomparso e Adrien si trova ancora una volta a improvvisarsi investigatore. Ma quando la situazione si fa pericolosa e potenzialmente letale, Adrien è costretto a rivolgersi a Jake.
Jake potrà avere le idee confuse riguardo a un mucchio di cose, ma è disposto a tutto pur di tenere in vita l’uomo per il quale sta cominciando a provare qualcosa.

Non mi è piaciuto come il primo della serie ma per me è SI lo stesso!

Da una parte abbiamo Adrienconlae che tra la crisi dello scrittore e la crisi della sua vita personale, perchè si sa che avere un mezzo impegno con qualcuno che da una parte ti vuole e dall’altra non accetta di volerti – perchè non accetta nemmeno se stesso – e continua a tenersi impegnato con te e intanto non si vieta di donare le sue grazie altrove tranne che a te! Non è una passeggiata di salute mentale. Io ho passato tre quarti di libro a pensare “davvero Adrien? Non pensi di meritare qualcosa di più? Hai aspettato tanto, se pensi che ne valga la pena tira fuori la padella e dagliela in testa cazzo!”
Sono dalla sua parte quando decide impulsivamente di partire e lasciare tutto, Riordan compreso, per un pò… Poi viene il sospetto che in realtà Adrienconlae non sia altri che la signora Jessica Fletcher al maschile, cavoli dove arriva lui morti a pioggia! Tutta la parte mistery e investigazione a questo giro senza infamia e senza lode per quanto mi riguarda… questa volta la parte mistery non mi ha coinvolto troppo, ma non è stata male.

Altro spunto, come accennavo prima, è Riordan. Un quarantenne gay che non si accetta per quello che è. Che è convinto che accettarsi gay significhi perdere la sua mascolinità, che continua a barcamenarsi in rapporti con donne, o con altri uomini sconosciuti nella scena BDSM….

«Ho fatto balletto. Questo è Tai Chi.»
«Hai fatto balletto?» Jake pareva inorridito. Smise di grattarsi il ventre abbronzato dal sole. «Tua madre è un esempio del perché la gente dovrebbe avere il permesso per avere figli.»
Mi raddrizzai. «Lascia in pace mia madre.»
«Il balletto sì, ma i boy scout no? È colpa di tua madre se sei un finocchio.»
Espirai velocemente, la serenità era svanita in uno sbuffo di respiro mattutino. «Ascoltami, stronzo,» e usai il termine deliberatamente, «mia madre non è la ragione per cui sono un finocchio. Se lei avesse scelto i boy scout o la scuola militare, sarei stato solo un genere diverso di finocchio, ok? In secondo luogo, non vedo come “colpa” possa essere la parola giusta. Questo è il modo in cui mi ha fatto Dio. Tu sei come Dio ti ha fatto. Tutti i figli di Dio sono come lui li ha fatti. Se credi che Dio abbia fatto un errore, prenditela con Lui.»

Una parte di me vorrebbe menarlo come una zampogna, un’altra prova tenerezza per quei momenti in cui sorride imbarazzato, arrossisce, è incerto e… Quasi tenero! In un rapporto come questo è inevitabile scontrarsi e ferirsi a vicenda, un rapporto così io lo eviterei come la peste ma… Io non sono Adrienconlae 🙂
E comunque quando arrivi a  quel momento:

Con calma dissi: «Sei sicuro di sapere la strada?,» Jake fece una pausa. Si voltò. «Ehi,» disse, «ti ho trovato, no?»

Sai che qualsiasi sia la difficoltà, per quanto sia accidentato il cammino, vale sempre la pena correre il rischio! 🙂

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