Keira Andrews Una nuova vita (Gay Amish Romance #2)

Nella puntata precedente: David&Isaac, due ragazzi amish che si scoprono gay, che s’innamorano, che vivono la loro storia peccaminosa. Una storia che culmina nel finale con una scelta

David arrivò con Kaffi al trotto e gettò a Isaac un cappotto e dei guanti. Gli tese la mano, gli occhi scintillanti. «Pronto?»
Ce ne andiamo.
Per un attimo, Isaac avvertì un’intollerabile stretta al petto. Pensò che avrebbe potuto cadere in ginocchio e mettersi a piangere, oppure correre a casa dove sapeva come comportarsi, anche se era in trappola. Invece gettò la gamba oltre la groppa di Kaffi e strinse le braccia attorno al suo David, sentendosi già più caldo.
Il mondo li stava aspettando.

E adesso ….

35061202Sono fuggiti nel mondo esterno, ma riusciranno a essere veramente liberi?
David e Isaac hanno trovato la felicità tra le braccia l’uno dell’altro. Nella lontana San Francisco, Aaron, il fratello di Isaac, li aiuta a esplorare la confusa vita “inglese” e a lasciarsi alle spalle l’opprimente ombra delle loro radici Amish. Per la prima volta, David e Isaac possono essere apertamente gay, eppure si sforzano di riconciliare la loro sessualità con la loro fede. Almeno non devono nascondere la loro relazione, il che dovrebbe rendere tutto più facile. Giusto?
Ma mentre Isaac frequenta la scuola con profitto e si fa nuovi amici, David deve combattere per scendere a patti con la realtà del mondo esterno. Perseguitato dal senso di colpa per aver abbandonato la madre e le sorelle a Zebulon, viene sopraffatto dalla frenesia della città mentre lavora per far crescere la propria impresa di carpenteria.
Anche se finalmente David e Isaac dormono fianco a fianco ogni notte, la paura e l’insicurezza potrebbero allontanarli moltissimo.

Sin dalle prime righe si capisce il netto contrasto tra la piccola e chiusa, in qualche modo anche protetta comunità, ed il mondo esterno. Sono contenta di aver vissuto il punto di vista di David, perchè questo ha dato una prospettiva più corposa dell’immenso cambiamento che i due ragazzi si ritrovano a vivere. Sin da subito si nota come la “distrazione” sia molto più facile, se prima – per esempio – veniva automatico pregare appena svegli adesso è facile dimenticarlo. Il mondo esterno è un mondo di possibilità da esplorare, di cose da fare. Sembra così scontato per noi uscire e andare a comprare il pane, mentre per David&Isaac risulta un’avventura pazzesca.

Mentre Isaac, per quanto magari spaventato, si butta nel mare di possibilità e decide di andare a scuola/di imparare/di vedere che altro può fare oltre al falegname, David invece è molto chiuso in se stesso. Si lacera nei sensi di colpa, incapace di liberarsene. David è incapace di “perdonarsi”.

Aggiungeteci poi che scrivendo a casa le lettere che ricevono dai genitori parlano solo di “peccato, tornate a casa, niente paradiso per i figli disobbedienti…” ecc ecc, il fatto di non poter confidare alla famiglia la vera natura del loro rapporto non è altro che un peso in più sul cuore.

L’autrice si prende il tempo giusto per raccontarci il disagio emotivo di David a vivere nel mondo esterno, il tempo che scorre più velocemente e la sensazione continua di restare indietro, la sconvolgente sensazione di vedere (oltre che saperlo per sentito dire) che al mondo ci sono altri uomini che amano uomini, che si scambiano gesti intimi come un bacio, e che quindi non sono soli e nemmeno anormali…… E poi la mancanza di comunicazione che porta a problemi di coppia. Tutto fino al finale in cui i castelli di carte crollano, e in cui c’è bisogno urgente di ritornare a casa  dalla famiglia. 

Il particolare da non dimenticare (secondo il gioco ideato da @anncleire)
il locale Volume

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