Ryan Loveless Ethan che amava Carter

21569379 Da ventiquattro anni Carter Stevenson convive con i tic e la balbuzie che lo hanno portato a sviluppare una timidezza cronica. Nonostante gli amici lo accusino di lasciare che la Sindrome di Tourette, dalla quale è affetto, governi la sua vita, Carter decide di lasciare la caotica Los Angeles per trasferirsi in una tranquilla cittadina californiana. Il suo proposito di passare inosservato e nascondersi, però, si scontra con l’esuberanza del nuovo vicino di casa, che irrompe nella sua vita solitaria e lo costringe a uscire e vivere.
Ethan mette in chiaro sin dall’inizio quello che prova per Carter, ma teme che il giovane non riesca a vedere oltre la sua lesione cerebrale, anche se è proprio questa a renderlo molto più in sintonia con le sue emozioni di quanto lo sia la maggior parte della gente. Per Carter invece il problema è un altro: troppe volte ormai è rimasto scottato da quelle che credeva anime gemelle, e non ha intenzione di mettere di nuovo a rischio il proprio cuore.
In un modo o nell’altro, Ethan è comunque deciso a dimostrargli che sono fatti per stare insieme. Fino a quando una cosa spaventosa non gli sconvolge la vita, costringendolo a cercare in Carter forza e sostegno. Riuscirà Carter a superare le proprie paure e ad aiutarlo quando più avrà bisogno di lui?

Storia che dovevo già recensire da domenica, ma che continuo a rimandare perchè mi mette in crisi scriverci su qualcosa. Perchè è un percorso molto molto toccante e delicato nella sua sincerità – per le tematiche che tratta:

Ethan ha subito una lesione cerebrale da trauma, e ha dovuto imparare l’ABC della quotidianità, ha comunque bisogno di assistenza nelle piccole cose di ogni giorno (chessò per esempio di leggere passo passo le istruzioni per lavarsi i denti)
Ethan è comunque un ragazzo molto speciale, che ha gioia di vivere, che ama, che sente la musica in qualsiasi cosa …. Che capisce la “musica” di Carter.

Carter soffre invece della sindrome di Tourette, ed a causa di questo ha la tendenza molto spiccata a fare l’eremita, a nascondersi dalla gente.

Non era mai stata sua intenzione rimanere tappato in casa a lungo, solo che a volte sentiva il bisogno di allontanarsi da tutto e tutti.

(Bisogno nel quale, per motivi personali, mi sono riconosciuta ^__^)
Si trasferisce in posto tranquillo come santa Josephina e il caso vuole che proprio Ethan sarà il suo vicino. Carter imparerà da Ethan con l’amicizia e l’amore a venir fuori dal suo guscio.

“Fammi vedere come si fa.”
“È nel mezzo,” disse l’altro. “Ascolta gli spazi.” Carter chiuse gli occhi e si mise in ascolto della voce del vento e dell’oceano. E poi là, nello spazio tra il suono dell’acqua che lambiva la costa e lo stridere dei gabbiani, lo sentì. Il silenzio. E nel silenzio, ogni cosa. Possibilità infinite. Si aggrappò a Ethan e aprì gli occhi. “L’ho sentita.” Ethan sgranò gli occhi. “Che suono aveva per te?”
“Il suono di… tutto.” L’abbraccio di Ethan gli strappò uno strillo di sorpresa. “Lo sapevo che avresti capito. È perché tu hai la musica dentro di te.” Si staccò e gli picchiò delicatamente la mano sul petto. “Le persone che non ce l’hanno non capiscono. Ma il problema è un altro.” Tornò a prenderlo sottobraccio e riprese a camminare. “Ognuno di noi ha la propria musica, solo che molte persone non se ne accorgono. Ma tu sì.” Gli sorrise.

(al di là delle diffocoltà che i loro handicap possono creare) E’ una meravigliosa storia piena di feels. E’ commovente in certi momenti, divertente in altri, e che molte volte mi è venuta voglia di abbracciare forte forte sia Ethan che Carter! Due anime bellissime che si incontrano/si trovano/ci insegnano con grande semplicità il vero amore!

Secondo il gioco ideato da @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/il particolare da non dimenticare: “un foglio al muro”

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