R.J. Scott Il miracolo di Natale

22138249 Il Natale è il periodo dell’anno in cui tutti dovrebbero essere più generosi. Cosa fare, quindi, quando tutto ciò che si riceve è indifferenza?
Per Zachary Weston Natale significa dormire su una panchina nel sagrato di una chiesa, sotto alla neve e senza nessuna speranza per il futuro. Cacciato di casa a causa della sua omosessualità, Zach si ritrova senza soldi e senza un posto dove andare. Finché uno sconosciuto non gli dimostra che lo spirito del Natale non è morto.
Ben Hamilton è un novellino appena assunto dalla stazione di polizia del paese in cui è cresciuto. La notte della Vigilia, trova un giovane sconosciuto addormentato su una panchina. Sarà capace di compiere per lui un autentico miracolo di Natale?

C’era una volta Zach, un giovane ragazzo vittima del padre omofobo a livelli di bestia e di una madre che è sempre rimasta in disparte e mai lo ha protetto. Fin quando il padre ignorante e bestia lo caccia via di casa. Zach va tanto lontano quanto i pochi spiccioli che ha in tasca gli consentono…. E’ la vigilia di natale e lui si addormenta su una panchina davanti ad una chiesa finchè non viene svegliato da questo angelo (poliziotto) in forma umana di nome Ben.
Ben, buono come il pane e accogliente e dolce , si prenderà cura di Zach, lascerà che dentro di lui si insinui la voglia di fare qualcosa di buono per salvare quest’anima gentile, spaventata e maltrattata.
Zach scoprirà l’affetto e il calore, le risate e i giochi e l’odore del natale… il balsamo per la sua anima ferita!

E’ davvero una favola dei buoni sentimenti, del bene silenzioso, dell’amore che più ne dai e più ne ricevi in cambio…. E’ da leggere con una bella tazza di tè aromatizzato comodamente appollaiata sul divano (una storia forse dolce abbastanza da cariare i denti ^__^)

Secondo il gioco ideato da @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/ il particolare da non dimenticare è :

“C’è questa tradizione,” gli spiegò Donna, “in cui appena prima della mezzanotte ognuno di noi ripercorre l’anno appena trascorso e dice agli altri cosa spera per quello nuovo.”

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