Mirya Trentatré

Avete presente il film Pretty Woman? In questo caso ho in mente questa scena in particolare

…. Ecco alla domanda “ti è piaciuto Trentatré?” io posso rispondere solamente “mi si sono aggrovigliate le budella!”
E dopo due giorni ho fatto pace con il pensiero che probabilmente non riuscirò a scrivere nulla di sensato, che possibilmente ricomincerò a frignare… In ogni caso non sono pronta a lasciarlo andare questo libro …

23566518Trentatré sono i giorni che Dio Si impegna a trascorrere sulla terra, senza i Suoi poteri, prima che Suo Figlio acconsenta ad aiutarLo nell’Apocalisse.
Trentatré sono i giorni di cui Grace dispone per persuadere quel vecchio pazzo convinto di essere Dio che il mondo non può e non deve finire.
Trentatré sono i giorni in cui Michele deve affrontare i suoi demoni, per liberarsi del marchio di Caino e imparare di nuovo ad avere fiducia.
Trentatré sono i giorni necessari a cambiare per sempre le vite del vecchio Giò, di Amir, di Juliette e di tutti coloro che ruotano attorno allo stesso locale.
Perché la fortuna non è positiva né negativa, le cose migliori accadono per caso e il mondo è pieno di incastri.

Allora questa è una storia di forza e coraggio, forza e coraggio delle donne, delle donne che sanno essere madri, la forza e il coraggio del perdono e del ricominciare, forza e coraggio (e generosità) di donare una speranza/una strada nuova/una possibilità … La forza ed il coraggio di saper vedere “un sogno nascosto”!
E’ tante risate e molti sorrisi, è riflettere che nonostante il dolore ed il dispiacere abbiamo la possibilità di trarne comunque tutto il bene possibile, di sorridere nonostante tutto, di accettare il Buio ed in quel Buio trovare forza e coraggio di Accendere la Luce, è una storia d’amore e non soltanto questo! …. E’ una stupenda nevicata in giornate impastate di cemento!
E’ anche l’esperienza della famiglia in molte delle sue sfumature. La famiglia che ci tocca alla nascita, e che non necessariamente è un guadagno. La famiglia che ci scegliamo, e che per caso ci sceglie e ci adotta, nel percorso della vita.

E tutto si svolge al Fortuna, questo locale sull’orlo del fallimento economico. Il Fortuna è un sogno nascosto, è tante metafore e sfumature della vita e dei pensieri, belli e brutti, che nella vita ci attraversano. Il Fortuna che rinasce con le parole e le azioni di D : tutto impegnato a sperimentare l’umanità prima di scatenare l’Apocalisse….

E Dio che si appassiona ai romanzi d’amore ed ai telefilm, che tasta il suo limite umano con l’alcol, che impara a camminare, che si fa pipì addosso ….Che non ama le mutande perchè lo fanno sentire costretto, che ti scava e ti mette di fronte ad uno specchio …Io già amavo Mirya , ma devo ammettere che dopo questo la AMO molto molto di più, perchè mi ha riportato immagini e parole da un passato che mi è tanto caro!

Molti segreti da svelare, della gioia di vivere tutta innocente del piccolo Giò Giò …della stupendissima persona che è Grace e del suo sorriso e anche della sua ostinazione nel continuare con fiducia a spacciare unicorni rosa in un’ ecosistema di asini!

L’incastro, tutti noi che siamo anelli che s’intrecciano fra loro, e prima o poi siamo destinati ,che lo sappiamo oppure no, a contribuire alle vite degli altri… Siamo linee e punti … Tutti siamo e possiamo essere Consuelo, la meravigliosa tata che intanto si prende cura di chi ama col cibo. Tutti siamo il vecchio Giò oppure Amir, tutti abbiamo bisogno di guarire dalla solitudine e dal rimpianto per quello che avevamo e poi non più…. E troppo spesso tutti siamo Michele in lotta con il nostro marchio di Caino…Abbiamo bisogno di imparare il prezzo del perdono, abbiamo bisogno di sperimentarlo il perdono

…Che poi Michele è l’opposto di Grace perchè laddove lei da fiducia lui vede subito il peggio, perchè le affronta tutto con un sorriso e lui invece è un portatore sano di broncio … I due si completano e quando lei porta luce nell’anima di lui,Michele insegna a lei le gioie del piacere

Trentatré è una storia che si divora, nel momento in cui s comincia a leggere non si riesce ad uscirne finchè non hai finito… ed è per questo anche una storia che subito dopo va riletta con calma, va assaporata, va masticata… Perchè ad ogni rilettura se ne coglie una sfumatura, un insegnamento diverso che non si era notato prima!

Per il gioco di @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/ il particolare da non dimenticare: il messaggio di Grace

E siccome mi sento pronta a rileggere ….intanto vi lascio con uno dei miei momenti preferitssimi e che maggiormente mi ha emozionato a partire dal titolo del capitolo:

Quindicesimo giorno

In cui Dio abbraccia

«Tutto bene?» la accolse subito D, che sapeva che giorno fosse perché lo aveva avvisato la sera precedente.

Erano le stesse parole di Consuelo e di suo padre, ma per qualche motivo furono diverse, pronunciate da D, come in grado di scavare più a fondo e di farle perciò venire agli occhi le lacrime che cercava ogni anno di non versare – perché sua mamma meritava sorrisi per celebrare la sua vita, non pianti per commiserare la sua morte.

Perciò deglutì fissando il vuoto, mentre D le toglieva dalle mani calle e lettore DVD, e sentì che qualcosa dentro di lei rischiava di spezzarsi – e poi D l’abbracciò. Grace sprofondò il viso in quel torace come l’aveva sprofondato quel mattino nel guanciale, respirò quell’odore famigliare come aveva respirato al mattino il ricordo di sua madre, assorbì le carezze sui capelli come aveva assorbito al mattino i baci della memoria. Mamma. E si svegliò. Non come si era svegliata ogni anno, quel giorno all’anno, persa nella malinconia, ma come non si era mai più svegliata dopo la morte di sua mamma, persa nell’amore. Dio.

D la staccò lentamente da sé e la guardò sorridente e Grace si perse anche in quegli occhi di cui non riusciva mai a definire il colore e lui non ebbe bisogno di chiederglielo di nuovo. Nessuno avrebbe avuto bisogno di chiederglielo di nuovo, perché per la prima volta Grace seppe che la domanda era divenuta anche la risposta.

Tutto bene. grazie

Grazie Grazie Mirya, di aver scritto questa storia, di tutto quello che con questa storia mia hai donato a prima lettura, e di tutto quello che mi donerai ancora a seconda terza quarta ecc ecc lettura ….

2 Risposte a “Mirya Trentatré”

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