Madeline Hunter Dimmi che mi ami (The Seducers #5)

Affascinante, riservato ed enigmatico, il giovane avvocato Julian Hampton è uno degli scapoli più ambiti della città, circondato da fanciulle che vorrebbero accalappiarlo e signore che tentano di accasarlo. I loro sforzi sono però destinati a essere sempre frustrati; per quanto lusingato, il bel Julian rimane infatti imperturbabile, segretamente fedele all’unico e impossibile grande amore della sua vita: Penelope, contessa di Glasbury, amica dei giochi d’infanzia e dei sogni dell’adolescenza. Così, quando lei gli piomba in casa nel cuore della notte per cercare scampo da un marito sadico e malvagio, Julian sa che la propria sorte è ormai segnata. Per proteggere e difendere una volta per tutte la “damigella in pericolo” della sua gioventù è disposto a rischiare i suoi beni, la sua reputazione e persino la sua stessa vita…

 ….. Julian è

«Penso proprio che sarei una grande stupida a rifiutare, amore mio. Sarei un’idiota a rischiare che tu possa cambiare idea.»
«Io non cambierò mai idea. Io sono tuo, comunque tu decida di avermi. Ti avrò come potrò.»

Il mio amore è con te anche se io non lo sono

Uomo riservato ed enigmatico, affascinante il che non guasta mai, che nasconde un meraviglioso animo Romantico ed appassionato, e quando dico appassionato intendo proprio Appassionato! Un meraviglioso cavaliere capace di ammazzare i draghi e proteggere la sua Signora!
Palando della storia invece? Sempre lo stesso schema: il fetente che rompe le palle, la pulzella da salvare, il cavaliere sul bianco destriero pronto alla battaglia. L’ho divorata in un giorno, di tutta la serie la migliore, più veloce, coinvolgente, e mi sono fatta star bene anche i momenti in cui mi sarebbe piaciuto schiaffeggiare di tanto in tanto la lei della situazione AKA Penelope, però poi sul finale gli ho voluto tanto bene da desiderare di abbracciarla e spupazzarmela.
Di tutte le scene che mi sono piaciute….

«Le donne non fanno altro che discutere tutto il tempo delle doti degli uomini», disse Dante.
«Sono sicuro che ti sbagli, Dante», replicò Laclere. «Le signore non parlano di questioni tanto indelicate.»
L’ammonimento di Charlotte sui “particolari” era saltato fuori nella conversazione. Dante li aveva costretti a fornire la meno gradevole delle spiegazioni su ciò che quello avesse potuto significare.
Dante tirò una lunga boccata dal sigaro. «Credi quello che vuoi, ma Fleur mi ha detto che discutono di quelle cose
tutto il tempo. Apertamente. E perfino le donne nubili stanno ad ascoltare.»
«Fleur ti ha detto una cosa del genere? Fleur?», domandò Laclere incredulo.
«È sorprendente», commentò St. John.
«Sono rimasto sconvolto, credetemi. Comunque mi ha detto questa cosa molto prima del matrimonio.»
«Stava solo prendendoti in giro, Dante. Ti stava stuzzicando per via della tua reputazione in campo amoroso», replicò Laclere.
«Non penso che fosse solo questo. La mia impressione era che sapesse benissimo di che cosa stava parlando.»
«Mi dispiace dire che ho buoni motivi per credere che Dante abbia ragione, anche riguardo alle donne nubili, benché solo quelle di una certa età», intervenne Adrian. «Prima di sposarmi… bene, diciamo che ho avuto delle prove che qualcuno aveva parlato di me in quel senso.»
Un silenzio pensieroso cadde sul gruppo.
«Non che nessun uomo qui presente abbia di che preoccuparsi rispetto alla sua reputazione in quelle faccende», soggiunse St. John.
«No davvero.»
«Ovviamente.»
Un altro silenzio pensieroso.
«Signori, per lo meno mettiamoci il cuore in pace. Possiamo forse convenire che nell’improbabile caso che Dante abbia ragione, le donne tengono per loro quelle confidenze indiscrete?», disse Laclere. «Non riconosciamo forse tutti quanti che le nostre mogli non hanno mai riferito a noi questi pettegolezzi su un altro uomo?»
«Mio fratello intende un altro uomo seduto a questo tavolo, credo.» Con un’espressione che rivelava completa fiducia nella propria reputazione, Dante scrollò la cenere dal suo sigaro.
Adrian si posò la mano sul cuore. «Sophia non ha mai, mai, in alcun modo, fatto intendere, nemmeno con allusioni, di aver sentito che un uomo seduto a questo tavolo sia mai stato incluso in quei pettegolezzi, ve lo giuro.»
St. John appariva molto annoiato. «Sono sicuro che Diane non abbia mai partecipato a conversazioni di questo genere.»
«Non guardate tutti me», protestò Dante. «Fleur mi ha detto che loro ne parlano. Non mi ha riferito che cosa si dicono.»
«Io sono sicuro che queste conversazioni non sono comuni e che le donne quando stanno assieme parlano anche di molte altre cose», disse Julian.
«Sicuramente.»
«Abiti, bambini, politica…»
«Questo argomento probabilmente non occupa più di, oh… da metà a tre quarti del loro tempo», proseguì Julian.
Tutti scoppiarono a ridere e St. John cominciò a distribuire le carte.

Secondo il gioco di @anncleire pleaseanotherbook.tumblr.com il particolare da non dimenticare: Lettere!

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