Madeleine Urban Abigail Roux Luci e ombre (Cut & Run #4)

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La città di Baltimora, nel Maryland, è in pieno subbuglio. Un’escalation di violenza ha suscitato polemiche e proteste fra i cittadini, e a farne le spese in termini di popolarità sono le forze dell’ordine, compresa l’FBI. Da qui le ultime trovate del Bureau per migliorare la propria immagine pubblica: un torneo di softball cittadino e una serie di conferenze rivolte ai commercianti e alle scuole. Peccato che per gli agenti speciali Ty Grady e Zane Garrett i nuovi impegni si traducano in meno ore libere da trascorrere insieme – ore che avrebbero volentieri passato ad approfondire la loro relazione.
Finché non esplode – letteralmente – una nuova ondata di crimine, che mette a dura prova non solo la popolazione e l’FBI, ma anche il rapporto incerto e altalenante che unisce Ty e Zane. I due uomini si ritrovano nei guai fino al collo, costretti a brancolare nel buio in cerca dei bombaroli e dei rapinatori, e con un solo modo per raggiungere vivi la luce in fondo al tunnel: chiudere gli occhi e fidarsi l’uno dell’altro.

Prima di qualsiasi cosa …

Ty riaggiustò la presa, lo attirò a sé e riprese a ondeggiare piano. Poi attaccò a canticchiare a ritmo di musica, e ben presto furono parole vere e proprie, quelle cantate contro il suo orecchio. Zane non lo aveva mai sentito cantare. Quando parlava aveva un timbro incredibile, profondo e appassionato e con un accenno ruvido. La voce di quando cantava non aveva niente da invidiargli. Era come lo sciabordio delle onde, i loro corpi che si fondevano nella danza, e Zane si smarrì in lui, perdutamente e disperatamente.

(5) free! eternal summer | Tumblr

Su questa scena c’ho perso il cuore, gli ormoni…. ho fangirlato come non ci fosse un domani insomma!

Quarto appuntamento della serie “armi e bagagli”, una riconferma in toto. Stavolta più che un caso da risolvere è stata di più la parte emotivo/sentimentale che ha tenuto banco. Ty con il suo coraggio, la sua forza, i suoi mille e uno più talenti. Ty alle prese con un sentimento mai sperimentato prima: la gelosia!

Ty appoggiò i gomiti sul tavolo e gli tirò un calcio negli stinchi sotto la tovaglia di lino bianco. Zane gridò e urtò il tavolo, facendo tintinnare il ghiaccio nei bicchieri. “Cos’ho fatto?” chiese, sul viso un’espressione ferita.

   “Mangi qui tre volte a settimana,” rispose Ty a denti stretti.  “Non sempre.” Zane sembrava confuso. “E allora?”

  “E allora? Il tuo amichetto, lì, Peppino di Tamarropoli, è fin troppo carino,” brontolò Ty. “‘La tua cucina bla bla bla. Vuoi mettere con la mia?’,” gli fece il verso, mentre prendeva il bicchiere con l’acqua. Zane inclinò la testa, l’espressione pensierosa. “È venuto a portarmi il cibo da asporto qualche settimana fa. L’avevo ordinato ma poi mi sono dimenticato di passarlo a prendere perché stavo discutendo con Freddy su un mandato di perquisizione.”  “Che pensiero premuroso,” ribatté Ty, gelido. ….

Ty si staccò quanto bastava per sfilarsi la giacca del completo e strapparsi dalla testa la camicia e la maglietta. Zane tastò con le dita la sua pelle nuda, calda e soffice sui muscoli guizzanti che avrebbe saputo tracciare anche a occhi chiusi. Poi Ty fu di nuovo su di lui, le mani che gli frugavano il corpo e gli strappavano i vestiti, la bocca che gli mordicchiava le labbra e il mento e il collo, gli succhiava il lobo dell’orecchio e ringhiava. “Tu sei mio. Peppino di Tamarropoli dovrà trovarsene un altro.”

L’eccitazione lo investì così in fretta che le ginocchia gli cedettero, e si accasciò contro la porta con un gemito, inchiodato dal corpo dell’altro. “Ty,” mormorò, impotente.

E scene tipo …

Sollevò la cravatta e gliela avvolse al collo, guardandolo negli occhi con un sorriso. “Girati. Faccio io.” Zane alzò gli occhi al cielo, ma obbedì e si rivolse al bancone della cucina. Amava che Ty lo facesse. Sentì le mani scivolargli sotto le braccia, il corpo dell’altro stretto contro la sua schiena per poter raggiungere la cravatta, il naso e il mento che gli premevano sulla spalla. Quando gliel’ebbe annodata con dita rapide e precise, Ty si staccò e lo incitò a voltarsi, dopodiché gli lisciò e raddrizzò la giacca. Infine annuì, soddisfatto. “Ispezione superata?” chiese Zane. “Superata,” rispose Ty, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Ad un certo punto un Ty che anche lui ha bisogno di una spalla di un sostegno di un appiglio per non cadere ..
E Zane con tutte le sue menate mentali, tutto vulnerabilità e Luce ed Ombra (mai titolo di libro fu così azzeccato U_U). Nell’insieme questo quarto appuntamento è la summa di tutto quello che sti due devono trovare forza e coraggio di dirsi, fin qui hanno costruito tanto, ed ora con grande pace di Zane è ora di cominciare seriamente a tirarli fuori questi sentimenti. In questa storia incontriamo poi i compagni marines di Ty, e c’è questo tipo, tale Nick, che mi fa simpatia e m’incuriosisce, che spero di rivedere più in là nella storia, a patto che tenga giù le zampe da Ty!!!

Vi segnalo inoltre che sto scrivendo a caldo proprio dopo questo finale che m’ha lasciato più o meno così:

crazy stupid love | Tumblr

A maggior ragione Dopo …e per Dopo intendo:

“Ty.” Finalmente, nel pronunciare il suo nome, la voce quieta e rassicurante di Zane si ruppe. “Ti amo e ho paura di perderti. Ti prego, non lasciarmi solo nel buio.”

Secondo il gioco di @anncleire pleaseanotherbook.tumblr.com il particolare da non dimenticare: un pugno!

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