Lisa Henry, J.A. Rock Tempesta (Playing the Fool #3)

40807700Qualcosa di sinistro sta per accadere.
L’agente dell’FBI Ryan “Mac”McGuinness e il truffatore Henry Page sono di nuovo in fuga. Questa volta sono diretti là dove tutto è cominciato: Altona, nell’Indiana. Popolazione: alcune capre. Henry non è affatto contento di doversi nascondere nella fattoria McGuinness, ma non ha altro posto dove andare.
Mentre Mac combatte per riabilitare il proprio nome e Henry cerca di decidere da che parte stare, un fantasma dal passato minaccia di distruggere ogni cosa. E non è neanche la sola tempesta all’orizzonte. Tagliati fuori sia dal lato buono che da quello cattivo della legge, Henry e Mac devono sopravvivere basandosi esclusivamente sul loro fragile rapporto. 
Se Henry riuscisse finalmente rivelare a Mac chi si nasconde dietro tutte le sue maschere, i nostri eroi potrebbero forse avere una possibilità di sconfiggere le forze che cospirano contro di loro. Il vero amore non ha mai vita facile, ma per loro due potrebbe essere davvero l’unica speranza di sopravvivere.

Secondo me l’intera serie è decisamente un ritmo smoth jazz (si l’ho in cuffia adesso, la ciotola di caramelle l’ho lasciata di la perchè ormai mi sono lavata i denti e quindi ….)

La storia riprende da dove si era interrotta: Mac&Harry sono in fuga, ritornano ad Altona, per tirarsi fuori dai casini. L’agente dell’ FBI si deve difendere da false accuse criminali, Harry lo accompagna per aiutarlo. In macchina con loro anche Viola (la sorella di Harry).

In quest’ultimo capitolo in un certo senso è solo Harry il protagonista secondo me. Con la sua paura dei temporali, con il suo eterno istinto a svicolare e scappare,il confronto che fa tra sua madre e i genitori di Mac, Mac che riesce a ricavarsi un posto nel suo cuore e quindi a fargli desiderare cose che lui con i suoi soffocanti sensi di colpa è convinto di non meritare per nulla. Devo dire che a questo proposito mi è molto piaciuta la strategia dell’agente:

Quando aveva otto anni, Mac aveva trovato un gatto randagio che era completamente selvatico. L’aveva chiuso nel vecchio fienile per tre giorni, con abbondanti scorte di cibo e acqua perché non si poteva addomesticare un animale spaventato e selvaggio. Dovevi aspettare che il panico passasse prima di provare a educarlo. Il processo era stato lungo e faticoso, soprattutto per un bambino della sua età. La sua prima lezione di pazienza.Era stato il miglior gatto che avesse mai avuto.Mac non era sicuro che la stessa strategia avrebbe funzionato con Henry, ma valeva la pena provare.

Nel frattempo genti corrotte, io che sospetto di genti che alla fine non si meritavano i miei sospetti, il punto di vista di Vi e la sua amicizia con Cory (la nipote di Mac),i genitori di Mac una scena toccante in cui Mac impedisce a Harry di usarlo come strumento per farsi del male (e questo non fa altro che dare un nuovo spessore al loro rapporto), il dispiacere per chi non ce l’ha fatta…….
In fine tutto è bene quel che finisce bene!

a) Neal Caffrey (truffatore) con Peter Burke (Agente FBI) White Collar 👉 Conferno la fantasia che mi ha fatto scegliere di leggere questa serie, soprattutto dopo aver letto il finale 😊
b) Quella dell’ URP che vuole fare la pellaccia a Mac nella mia testa è uguale a June Stahl (Sons of Anarchy)
c) la meravigliosa vita di coppia tutta racchiusa in: 

«Ehi, Mac! Ho risolto il problema uova! Una sola parola: galline!»

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