Lane Hayes Le parole giuste (Right and Wrong #1)

33634646Luke Preston è un designer ansioso, che farfuglia poesie quando è preso dal panico e che è appena fuggito da una relazione di violenze psicologiche. Nel tentativo di riprendere il controllo della propria vita, accetta di ristrutturare la vecchia e trascurata casa al mare di un calciatore professionista e della sua fidanzata. Sebbene la sua passione sia la letteratura e non lo sport, concentrarsi sul nuovo progetto basta a calmare la sua ansia, almeno finché il lavoro che ha accettato non si rivela più complicato del previsto.
Costretto a stare in panchina dopo un serio infortunio, il famoso calciatore Michael Martinez sceglie la sua casa al mare come il luogo perfetto per riprendersi. Ristrutturare potrebbe essere il diversivo di cui ha bisogno per distrarsi dall’infortunio al ginocchio, ma non ha messo in preventivo di innamorarsi del bel designer dalle abitudini bizzarre.
Sfortunatamente, Luke non è disposto a stare con un uomo che fa di tutto per nascondere una parte di sé. Avere una brillante carriera sportiva è tutto quello per cui Michael ha sempre vissuto, ma dovrà rivedere i suoi piani e trovare le parole giuste se vorrà costruire qualcosa di più che una casa al mare con Luke.

Ammetto che quando ho letto nella trama “farfuglia poesie quando è preso dal panico” mi sono fatta tutto un film diverso da quello che è poi effettivamente la storia.

C’era una volta Luke il favoloso designer che viene contattato, esclusivamente via mail, per un lavoro di ammodernamento di una favolosa casa al mare. E lui ha disperatamente bisogno di questo lavoro, per rimettersi in piedi economicamente e mentalmente anche, viene fuori da una relazione brutta fatta di abusi psicologici…. La mattina del “ok andiamo ad incontrare il cliente, e vediamo la casa, oddio questo lavoro mi farà fare scintille ecc ecc” si trova di fronte un muro: Michael, ossia una gran bel manzo, professione calciatore, che si sta a riprendere da un infortunio proprio nella casa che Luke dovrebbe rimodernare…

Non vi racconterò come nella mia testa la storia avrebbe potuto assumere la forma di gossip all’italiana in cui il calciatore Michael che s’innamora del bel velino Luke perchè A) non c’entra una benemerita e B) voglio conservare uno scampolo, seppur misero, di dignità ai miei neuroni 😉

In 11 capitoli + l’epilogo Luke ci racconta: il suo amore per il desin, anche se il suo vero sogno nel cassetto sarebbe stato fare lo scrittore

“Volevi diventare uno scrittore?”
“Sì. A dirla tutta lo sono diventato. Ci ho provato per un breve periodo, ma è difficile guadagnarsi da vivere facendo gli scrittori.”
“Non se ti piace farlo.”
“Sfortunatamente, non è proprio così. Non è mai stato un problema di ‘piacere’. Il problema è che mi piace anche mangiare. I bisogni primari vincono sempre. Non ero bravo a fare l’artista affamato.”

Alla fame anche io come Luke dico #NoMaria 😉
Il panico quando lo acchiappa, del suo migliore amico Brandon (al quale voglio bene e del quale non vedo l’ora di leggere il seguito. Così come di Alex, il migliore amico di Michael)

Era bravo a essere teatrale per soddisfare i clienti ma in realtà era un’anima antica, scaltra e sapiente, sotto la favolosa camicia di Armani e i pantaloni stirati alla perfezione.

Della mamma, del suo infame Ex, dell’ex ricattatore di Michael, della sua fervida immaginazione  …. E di quando Michael lo attizzi in molti sensi! 🙂

Michael il bel calciatore gay, non dichiarato (perchè nel mondo del calcio un gay non ci può lavorare, i tifosi poi s’incazzano, le squadre non ti fanno i contratti … Se sei gay non puoi giocare a  calcio -.-)

….. un calciatore. Sono un compagno di squadra. Sono un figlio, un fratello, uno zio e un amico…..

Michael è tutte queste cose, eppure il vero problema è sottolineare le sue preferenze sessuali per giudicarlo!
Ed ancora rispetto al pensiero della sua famiglia (profondamente credente e praticante)

“Nel mio cuore, so che non c’è niente di male in me. Mi piaccio per quel che sono. Non sto mantenendo il segreto per me stesso. Lo sto facendo per la mia famiglia. Per rispetto. Loro non… capiscono le relazioni tra persone dello stesso sesso. Nemmeno un po’. Sono delle brave persone ma considerano l’omosessualità un peccato. La chiesa dice loro che è così. So di non essere una cattiva persona, ma come faccio a spiegarlo? La risposta è che non posso. Sono nato gay esattamente come sono nato con l’abilità di calciare un pallone…..”

Se mi ci metto mi parte una di quelle filippiche che dura di qua fino al duemilapersempre, perciò meglio che me mozzico le dita!

Nell’insieme una storia non da perderci la testa, ma carina. Mi ha fatto piacere conoscere Luke&Michael, ma di più Brandon e Alex 😉
Mi ha fatto piacere dare una sbirciata sul come è nata la loro storia, qualche sorriso me lo hanno regalato ed in loro compagnia sono stata bene!

Il particolare da non dimenticare, secondo il gioco di @anncleire : un messaggio per Luke

Es tan corto el amor, y tan largo el olvido.”

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