Kim Fielding Maschere veneziane

27281063 Jeff Dawkins è stato lasciato dal suo partner con un mutuo che non può permettersi e un paio di biglietti non rimborsabili per una vacanza di un mese in Europa. Nonostante la sua riluttanza a viaggiare, Jeff decide di partire comunque. Dopotutto, ha già pagato. Mette in valigia un Kindle pieno di romanzi gay e arriva a Venezia trepidante. Lì incontra il bellissimo e affascinante Cleve Prieto, un americano che vive all’estero, che gli offre di fargli da guida turistica. Jeff ha molti sospetti – non è nato ieri e qualcosa gli dice che Cleve non gliela racconta giusta – ma tutto è meglio che girare per i canali da solo. Grazie a lui, Jeff s’innamora di Venezia e inizia a riconciliarsi con il passato. Per la prima volta, si ritrova anche a provare dei sentimenti per qualcun altro. Ma non può essere sicuro di chi sia quella persona, perché il passato di Cleve rimane un mistero avvolto dalle bugie.
Poi una figura oscura riemerge dal passato di Cleve e Jeff deve scegliere se lasciare che questi scappi da solo o unirsi a lui in una corsa disperata attraverso l’Europa centrale. Forse Jeff riuscirà finalmente a vedere dietro la maschera di Cleve, se sopravvivrà al viaggio.

Mi è piaciuto Jeff con il suo carattere dolce, con questo suo modo di essere “normale”. Con questa sua aria afflitta per essere stato lasciato/tradito/gabbato, che sul groppone oltre le corna dell’ex gli è rimasto il mutuo che non può più permettersi e un viaggio organizzato da tempo che non è rimborsabile.
Mi è piaciuto che sia partito lo stesso,  e che si sia lasciato “agganciare” da Cleve.

Cleve con quest’aria da “donna del mistero”, questa sua “mignottaggine” caratteriale, e questo suo passato non proprio liscio…. Mi è piaciuto (con riserva)

E mi è piaciuta la bravura della Fielding che ancora una volta si è dimostrata una brava narratrice, capace di intrattenere il lettore, di fargli vivere lo scritto.

Quello che non mi è piaciuto è stato arrivare al finale con quel pizzico di delusione. Delusa perchè ad un certo punto la storia è diventata abbastanza trashata all’amMMMMericana (parlo del colpo di scena e del modo di risolvere l’intricata questione dello psicopatico). Che peccato!
Il particolare da non dimenticare, secondo il gioco ideato da @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/, hotel Ca’Luna

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