J.R. Loveless Dolcemente

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Con un passato tormentato e un corpo ferito da tenere nascosti, Kaden James trova difficile conservare un impiego. La fortuna finalmente gli sorride quando trova lavoro come cuoco in un ranch del Montana, dove incontra il meraviglioso Logan Michaels. Logan è diverso da ogni altro uomo che Kaden abbia mai conosciuto ed entro breve il giovane si scopre innamorato del grosso cowboy.
Ma gli incubi di Kaden non lo lasceranno andare tanto facilmente e non si tratta di cose da poco. Ha quasi una vita intera di violenze, ricordi orripilanti e assuefazione al dolore da vincere. Il dolce tocco di Logan sarà in grado di aiutarlo a guarire?

Devo dire che .. Non mi è piaciuto del tutto! (da questo le due stelline….)


In principio ho subito capito che Kaden mi avrebbe strappato il cuore, e così in effetti è stato. Per il DOLORE che porta sulle spalle, ed un passato pesante. Perchè è questa sorta di fanciullo innocente nonostante le cicatrici dell’anima.

Trovare il lavoro in questo Ranch, come cuoco a tempo determinato è stato la sua salvezza, perchè un passo alla volta : in cucina; lasciandosi coinvolgere affettivamente sia da Shea e da suo fratello Logan (che diventerà poi il suo amore, grazie alla pazienza e alla dolcezza di quest’ultimo, che per la prima volta si ritrova attratto da un uomo e deve venire a patti con se stesso. L’impressione è che questo aspetto sia stato un po lasciato in disparte, e comunque non ha compromesso la snodo della storia) e avvicinandosi a Mantacor (questo cavallo selvaggio ed emotivamente ferito come lui)… Tutto ciò darà inizio ad un percorso di guarigione interiore, dove non mancano certo le ricadute emotive, come è normale e giusto che sia!

La storia poi sottolinea che più che amore omosessuale o eterosessuale conta l’amore fra due anime che si trovano e si riconoscono.

Chiunque mi bazzica sa che percorsi di guarigione e d’amore siano il mio pane, siano quello che maggiormente amo più leggere. Allora perchè non mi è piaciuto fino in fondo?
Perchè a metà della storia  l’impressione che ne ho avuto è stata quella di spingere per forza sul tasto tragedia e dolore. Mi sarebbe piaciuto meno dramma, e invece l’approfondimento invece di un rapporto costruito pian pianino che fa del bene al cuore e rimargina le cicatrici dell’anima.

Il particolare da non dimenticare, secondo il gioco ideato da @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/: una tempesta!

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