Francesco D’Adamo Oh, Harriet! (@Storytel_it )

Il 16 aprile 1912, sono passati due giorni dall’affondamento del Titanic (una tragedia immensa), un giovane Billy Bishop (vestito di tutto punto, perchè bisogna avere anche stile), che al momento è cronista alle prime armi, viene mandato ad intervistare una vecchia afroamericana  “una storia da negri” gli dice il vice – vice capo cronista.
Lui va, pensando che in realtà dovrebbe essere a New York ad aspettare i sopravvissuti del titanic, a raccogliere le loro testimonianze… e poi incontra Harriet Tubman!

Lei è uno scricciolo di anziana che ha dentro di se tutta la forza del mondo: è stata una schiava in una fattoria, e in origine si chiamava Minty, ha cominciato col badare al neonato dei padroni (che se piangeva di notte gli faceva guadagnare scapaccioni sulla nuca), doveva raccogliere topi muschiati … Poi ha visto sua madre proteggere uno dei suoi fratelli contro i padroni bianchi e da allora non li volle raccogliere più.
Fu aggredita da un bianco con un peso di quelli per la bilancia, non morì però gli rimasero dei pesanti strascichi.
Con il passare del tempo Minty coltiva il sogno di fuggire e portare la libertà al suo popolo: Arriva un dottore girovago che vende intrugli, che le da una medicina per curare i suoi atroci mal di testa, che la istruisce sul nord e sulla stella polare, che parla con lei e la tratta (per la prima volta in vita sua come una persona)
Minty scapperà, sarà una fuga difficile e difficoltosa, Ma una volta raggiunta Philadelphia (dove i neri erano liberi), deciderà di chiamarsi Harriet Insieme ad altri difensori della libertà progettò la ”Underground Railroad’
Risultato immagini per 'Underground Railroad'una strada segreta per aiutare gli schiavi a fuggire verso la libertà…
Fu soprannominata zia Harriet, il generale Tubman, e addirittura partecipò alla guerra di secessione (e quella volta riuscì a salvare 700 e passa schiavi).
Harriet è esistita veramente, e mentre ascoltavo l’audiobook ho desiderato ardentemente conoscerla, poter ascoltare la storia direttamente dalla sua bocca, per quel che mi riguarda è una storia che va tenuta sul comodino perchè ha moltissimo da insegnare.

Millecinquecento persone trovarono la morte sul Titanic, per moltissimi anni i neri (ufficialmente liberi) subirono la segregazione razziale e l’aggressione del KKK …. Billy Bishop scriverà i suoi articoli, diventerà un signor cronista all’Herald, scriverà a favore dei diritti civili per i neri più volte …. Concluderà il suo racconto il 28 agosto 1963 con le parole di Martin Luther King «I have a dream»!

 

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