Anteprima Recensione Keira Andrews Semper Fi

Che lettura BELLISSIMA!  CALDAMENTE CONSIGLIATISSIMA dalla sottoscritta (*___*)

23355893  Quando erano marines, Jim e Cal dipesero l’uno dall’altro per uscire vivi dalla carneficina e dalla disperazione nel Pacifico.
Sollevato di potersi lasciare alle spalle gli orrori della guerra, Jim è tornato al suo frutteto e alla vita tranquilla di padre di famiglia.
Consapevole che l’amico non avrebbe mai potuto ricambiare i suoi sentimenti proibiti, Cal spera che il tempo e l’oceano tra di loro attenui il desiderio che prova per lui.
Ma alla morte della moglie di Jim, Cal raggiunge l’amico per dargli una mano. Non sa nulla di mele né di bambini, ma vuole stargli vicino a tutti i costi, anche se la fiamma che lo tormenta si riaccende in lui.
Jim gli è grato per il sostegno che gli dà mentre lotta con i sentimenti repressi e i terribili ricordi della guerra.
Poi, quando inizia a vederlo con occhi diversi, il loro rapporto diventa intimo come mai avrebbero immaginato.
Riusciranno a costruirsi una vita insieme come una famiglia e a trovare la felicità in un mondo che li condanna?

Una storia che si svolge su due piani paralleli: il presente 1948 e gli anni della guerra ,dal 42 al 45, che i nostri due protagonisti ci raccontano a turno. Infatti è anche un POV alternato tra Jim e Cal.

E’ si la storia degli orrori della guerra e delle cicatrice che questa lascia nella mente di chi ce l’ha fatta a tornare, ma è anche la guerra interiore di Jim che fa chiarezza nella sua anima e deve accettare di se stesso verità che ottusamente non vedeva. E’ la guerra di Cal che ogni giorno lotta e nasconde il vero se stesso al mondo. E’ la lotta per coltivare e dare possibilità ad un amore che a quei tempi era illegale! E fra le moltissime scene che conserverò nel cuore (quella volta che di notte Jim spiò Cal; tutte le scene di amicizia e di sostegno durante la guerra; Cal in addestramento….fra le più toccanti il coming out di Cal ai suoi genitori …) voglio sottolineare l’importante chiacchierata di Jim con la signora O’Brien

Jim sprofondò dalla vergogna. «Mi dispiace.»
«Non devi scusarti. …..» Gli sorrise. «Non fare quella faccia terrorizzata. Non lo dirò ad anima viva.»
«Ma è sbagliato! È peccato!» Non lo aveva capito?
La donna sospirò. «Un tempo sarei stata d’accordo con te. Ti avrei giudicato male senza pensarci due volte, come farebbero in molti. Ma da quando è morto Stephen, vedo il mondo con occhi diversi. Ho iniziato a mettere in dubbio molte cose che davo per scontate. La felicità può essere così breve. Quando arriva, dobbiamo coglierla ed esserne grati.»
Non è possibile che dica sul serio. «Ma è contro natura.»
La signora O’Brien sbuffò. «E chi lo dice? Non gli antichi greci, se ben ricordo. Gli omosessuali ci sono dalla notte dei tempi. A te sembra una cosa contro natura?»
Jim era paonazzo e cercava di rispondere. «Non saprei.» No.
«Non badare a quello che pensano gli altri. Se vi trovaste soli su un’isola deserta, ci penseresti su?»
Rimuginò sull’idea di essere veramente da solo con Cal. Senza doversi vergognare. In libertà assoluta. «No.»
Lei gli fece un cenno di incoraggiamento. «Allora, ecco la risposta.»
«Ma sto peccando!»
«Lo facciamo tutti, in un modo o nell’altro!»
«Lei no.»
La donna scoppiò a ridere e si scostò una ciocca di capelli che era uscita dallo chignon. «Perché io no?…….Non illuderti. Abbiamo infranto qualsiasi comandamento.»
Jim cercava di trovare le parole giuste. «Quello che sento… non dovrei provarlo. È sbagliato.»
«Hai visto Trevor Turner di recente?»
Restò stupito a quel cambiamento di argomento repentino. «Non mi pare.»
«L’ho incontrato la settimana scorsa al mercato coi suoi e sua moglie. Aspettano il loro primo figlio.»
«Oh. Sono stato così impegnato che non ho neanche fatto caso ai vicini. Mi fa piacere saperlo.»
«Davvero? Be’, io no. Vedi? Sai che ho pensato quando li ho visti? Joan e Lewis, con Trevor e sua moglie? Ho pensato che avrei voluto essere io. Con Gerald, Stephen e la povera Rebecca. Ho odiato che non fossi io. Me ne sono stata lì impalata in mezzo al mercato con un sorriso in faccia, ma ero logorata dall’invidia. Un’invidia orribile e un’amarezza che credo che non mi lasceranno mai finché vivrò.»
Jim cercava qualcosa da dire. «Mi dispiace.»
«Perché loro? Perché a loro è andata bene e a me no? Perché mio figlio non è tornato a casa? Perché lui è sottoterra assieme a un milione di altri ragazzi dall’altra parte del mondo e Trevor Turner invece è ancora vivo? Perché il figlio di Joan se n’è tornato senza neanche un graffio e Stephen è saltato in aria? Non è giusto, Jim. Non è giusto.»
«Lo so.» Jim aveva le lacrime agli occhi.
Lei si passò una mano sul viso. «Non è una cosa terribile da pensare? Essere invidiosi della felicità di un’amica? Invidiare suo figlio e i suoi futuri nipoti? Volere che anche loro provino il mio stesso dolore? È peccare, nel vero senso della parola.»
«No.» Jim scosse la testa forte. «Non lo è. È umano. Tutti proviamo cose del genere. Nessuno la giudicherebbe per questo.»
Gli prese la mano. «E allora perché qualcuno dovrebbe giudicare te per quello che pensi e provi? Sono sentimenti d’amore, non di risentimento o rabbia. Sì, alcuni lo farebbero, ma che vadano al diavolo. Non detestarti perché ami qualcuno, non farlo mai.»
Jim aveva un groppo alla gola ……

Di questa storia è bellissimo e intenso e toccante in molti modi diversi: il filo narrativo, lo spessore dei personaggi, il periodo storico,la crudeltà della guerra, lo stile delicato e dolce dell’autrice…. l’inevitabile e giusta (un filo di speranza per il futuro) conclusione! 

Il particolare da non dimenticare, secondo il gioco ideato da @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/ violento temporale

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