Amy Lane Giocatori d’azzardo

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Quent Jackson ha seguito ogni mossa di Jason Spade negli affari e nel poker fin da quando si sono conosciuti il primo giorno di college. Otto anni dopo, quando Jace decide che Quent è l’unico uomo di cui non può fare a meno, non vede come questo debba cambiare.

Ma se Jace crede che il poker sia la vita, nessuno ha dato a Quent gli stessi insegnamenti. Dopo la loro prima notte di passione, inizia il vero gioco dell’amore e della fiducia, ma Jace ha giocato da solo troppo a lungo per poter insegnare le regole facilmente. Jace parla solo due lingue: una è quella del sesso, l’altra quella del poker. Fra le due, deve trovare il modo di convincersi a dare una possibilità all’amore, e convincere Quent a dare una possibilità a lui. È un bene che entrambi sappiano correre il rischio, perché stanno giocando seriamente, e l’alta posta in gioco è la loro relazione, che senza dubbio vale l’azzardo.

* ho appena finito di leggere e sto cominciando a  sfogliare margherite “mi è piaciuto! Non mi è piaciuto! Mi è piaciuto! Non mi è piaciuto ….” ecc ecc*

Non male come storia, unico punto a suo sfavore, solo e soltanto secondo me, è il troppo sesso. Cioè Quent e Jace cominciano a pagina 5 per dire e poi è tutto il tempo sessocasasessolavorosessopalestrasessovacanzasesso ….E non è che mi dia fastidio ma…. avrei preferito un pizzico di trama in più. La personalità di Jace, il suo essere squalo nella finanza, predatore nella vita,è stupenda da approfondire per tutti i momenti di vulnerabilità che ha lasciato intravedere.

La morale era che Jace era probabilmente l’uomo più vulnerabile e solo che Quentin avesse mai incontrato. Considerava il suo amore come una sorta di miracolo: credeva di essere temuto e rispettato, ma non amato. Pensava che Quentin fosse amato, e Quentin amava Jace. Per Jace era un miracolo.
Il tempo che avevano passato insieme era stato puntualizzato da piccole lezioni, in cui Jace usava il sesso e il poker per comunicare, e Quentin lo seguiva ovunque andasse e gli mostrava che l’amore non era limitato alle lezioni su sesso e poker.
Funzionava, ma non significava che fosse facile.

“Non è abbastanza,” disse Jace, orgoglioso che la sua voce non tremasse. Dio. Dio. Quell’uomo… quell’uomo. Nessuno conosceva Jace come Quentin, nessuno. Jace non si fidava di nessun altro essere umano sulla faccia della terra come si fidava di lui, e ogni giorno, ogni momento, Quent gli provava che non avrebbe potuto scegliere un compagno più fidato, in ogni senso.
“È tutto quello che voglio.”

“Voglio scoparti,” disse Jace con voce roca e Quentin gli mordicchiò ancora l’orecchio.
“Voglio amarti,” mormorò e Jace gemette.

Jace…. Era davvero stato amato nella sua vita ed era stato davvero solo.

Quent di contro è splendido nel suo carattere fiducioso e fanciullesco quasi. Quello che sembra uno scricciolo in realtà molte volte si dimostra più coraggioso, emotivamente, di Jace.

Tu mi hai, ma hai paura. Hai paura che la stessa parte bastarda di te che ho visto per quasi dieci anni mi faccia allontanare. Ne dubito. Hai paura che non ti ami abbastanza da lottare per te. Ho passato quel test, lo sappiamo entrambi.

“Avanti, Quent. Vivi un po’. Ti sfido!”
“Che hai, sei anni?” Quent alzò gli occhi al cielo

“Io ho bisogno di te,” disse piano Quent; Jace rabbrividì e si appoggiò ancora di più contro di lui, con tutto il peso contro il petto del compagno, anche se era Quent quello con la gamba rotta. “Ho bisogno di te ogni giorno. Ho bisogno che tu mi impedisca di darmi per vinto e di fare la cosa più facile, e ho bisogno che tu mi perdoni quando mi lascio andare. Ho bisogno di sapere che tu mi ami, e ho bisogno di sapere che continuerai ad amarmi, anche se a volte sento di averti deluso.”
“Tu non mi deludi mai,” disse rapidamente Jace, e le labbra piene di Quent si sollevarono ai lati, sotto il pizzetto.
“E ho bisogno di sapere anche quello,” aggiunse in tono dolce.

“Nessuno può promettere di vivere per sempre,” disse con dolcezza. “Se ti permetterai di aver bisogno di me, dovrai fare una grossa scommessa.”
La parte di Jace che aveva imparato a giocare a poker da quando aveva cinque anni, assimilando le basi sulle ginocchia di Mike, e che credeva che quel gioco avesse dentro di sé il segreto di tutte le cose, si risollevò. Poteva gestire una scommessa.
“Che tipo di scommessa?”
Quent si tirò indietro e sorrise. “Dovrai scommettere che questa cosa che provi, questa cosa che sai che provo anch’io, va al di là di noi. Dovrai scommettere che l’amore è una mano profonda, Jason. Che nella vita c’era di più dei numeri e delle ricerche, più delle carte che tu vedi. Dovrai scommettere che anche quando i giocatori non sono più al tavolo, il gioco c’è ancora. Puoi farlo?”

I due si dimostrano, man mano che procede la storia, anche una coppia simpatica

“TI PREGO?”
“No.”
“Ti prego?”
“No.”
“Dai, Jace, ti prego?”
“Che hai, sei anni? No.”
“Sto solo chiedendo…”
“Lo so. Ma non possiamo.”

 e affiatata, persino quando litigano. Affiatamento dovuto anche all’amicizia che portano avanti da anni. Amicizia che sembra costruita sul Jace Leader Quent che lo segue, ma che leggendo lo si capisce che si amalgamano l’un l’altro, che si compensano, che sono entrambi leader e gregari.
Nel complesso insomma una storia carina, moooolto disinvolta, scialla e qualche volta da ridere…. una commedia romantica in cui il poker e le sue regole sono metafore di vita.

Secondo il gioco di @anncleire http://pleaseanotherbook.tumblr.com/ Il particolare da non dimenticare è :

“Tuo! Dio, Jace, sono tutto tuo. Dal culo alle dita dei piedi. Tutto il mio corpo, ma….. ma soprattutto il mio cuore”

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